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Donzelli: “Dal Documento Unificato una piattaforma di servizi pubblici cloud”

Il responsabile eGov per l’Agenda Digitale spiega la roadmap del futuro. Il DU sostituirà tre documenti e, con un pin, farà anche accedere ai servizi online della Pa. Proteggendo dal furto d’identità

Pubblicato il 10 Ott 2012

Paolo Donzelli

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L’introduzione del documento unificato (DU) rappresenta un’importante novità per il cittadino, che troverà in una sola carta le funzioni attualmente svolte da documenti diversi. Come previsto dal decreto legge 13 maggio 2011, n.70, il documento unificato dovrà infatti sostituire la carta di identità elettronica, la tessera sanitaria e la carta nazionale dei servizi (CNS), cioè la smart card utilizzabile per poter accedere online ai servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione (il lancio del DU è stato annunciato dal governo per la primavera 2013, anche se spesso è impropriamente chiamato Carta d’identità elettronica, che invece solo una parte del tutto, Ndr.).

Il DU è quindi in primo luogo un documento di sicurezza che dovrà garantire, grazie alle più recenti tecnologie fisiche ed elettroniche, l’identità fisica e digitale del legittimo possessore.

Visto come carta di identità, il DU potrà essere utilizzato come documento di riconoscimento personale per i controlli di pubblica sicurezza e alle frontiere: per facilitare la mobilità mantenendoelevati livelli di sicurezza, il DU risponderà agli standard internazionali già utilizzati per il rilascio dei documenti di viaggio a leggibilità elettronica.

Nella rappresentazione digitale del vivere quotidiano, ormai sempre più pervasiva, il DU dovrà rivestire il ruolo di uno strumento di “autenticazione forte” per poter accedere ai servizi online. La consultazione del proprio fascicolo sanitario, lapresentazione di istanze, la richiesta di certificati, l’iscrizione all’università si potranno completare tramite un normale personal computer: ancora troppo spesso si tratta di operazioni possibili solo recandosi allo sportello. Con il DU, i cittadini non solo potranno usufruire dei servizi online utilizzando le medesime credenziali qualunque sia l’amministrazione di riferimento, ma saranno protetti dal possibile “furto di identità”, ovvero dalla possibilità che qualcuno, indebitamente, si impossessi del loro alter ego virtuale per operare sulla rete.

Da cosa nasce la confidenza che il DU sia sicuro?

In genere, possiamo dire che vi sono più metodi di autenticazione,basati su diversi fattori, e la combinazione di più fattori consentedi incrementare il livello di sicurezza. Possiamo elencare i fattori usati per autenticarsi come qualcosa che conosci (ad esempio una password), qualcosa che hai (ad esempio un particolare oggetto) oqualcosa che sei (ad esempio una caratteristica biometrica come una impronta digitale).

Stabilito questo, si dice che un sistema fa leva su una autenticazione forte quando si basa su almeno due diversi metodi di autenticazione. Un esempio comune di autenticazione forte èutilizzata dal servizio bancomat: il tesserino è l’oggetto fisico che rappresenta “una cosa che hai” e il PIN è “una cosa che conosci”.E’ un livello di sicurezza adeguato che consente, a fronte della richiesta allo sportello, di erogare direttamente al richiedente denaro contante o servizi di pagamento.

Lo stesso vale anche per il DU: il possesso della tessera e del PIN (fornito con il documento) renderà possibile per il cittadino accedere in sicurezza alla rete e ai servizi online erogati dalle pubbliche amministrazioni.

Grazie alle esperienze positive maturate con il passaporto elettronico, al riutilizzo delle infrastrutture di rete esistenti eall’adozione di soluzioni basate sul paradigma del Cloudcomputing, il processo di emissione consentirà una riduzione dei costi di produzione del singolo documento e una semplificazionedelle procedure sia per i comuni che per i cittadini.

Le tecnologie adottate per il DU dovranno garantire la compatibilità con le carte attualmente già in circolazione (sono quasi 30 milioni le smart card CNS in circolazione sul territorio nazionale), salvaguardando gli investimenti effettuati a livello centrale e regionale in termini di servizi e infrastrutture. In più, guardando al futuro, il DU dovrà assicurare un’apertura verso leapplicazioni basate su tecnologie contactless e verso soluzioni che potranno adottare meccanismi di sicurezza basati su fattori biometrici.

Con queste premesse, il DU dovrà rappresentare una piattaforma aperta per lo sviluppo e l’offerta di servizi, dalla possibilità di ospitare la firma digitale, ai servizi per il trasporto pubblico locale. Ad esempio, i sistemi di bigliettazione elettronica già utilizzati da numerose società di trasporto a livello locale potranno adottare, grazie al DU, uno standard condiviso, in grado di favorire economie di scala e interoperabilità a livello nazionale.

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