eventi post covid

Expo Dubai 2020: il padiglione italiano modello di sostenibilità, sicurezza e bellezza

Il padiglione italiano dell’ormai imminente edizione Expo Dubai 2020 è il più sostenibile e il più rappresentativo di innovazione, sicurezza e bellezza tra quelli che il Paese abbia mai portato a un’esposizione universale. Una panoramica sulle sue caratteristiche uniche

Pubblicato il 16 Set 2021

Francesco Beltrame Quattrocchi

Ordinario di Bioingegneria Università degli Studi di Genova; Presidente di ENR - Ente Nazionale di Ricerca e promozione per la standardizzazione

Alessia Sortino

ENR – Ente Nazionale di Ricerca e promozione per la standardizzazione

expo dubai 2020

Sostenibilità e sicurezza sono i due assi portanti degli eventi caratterizzati da alta frequentazione e numerosità di persone che prima della pandemia seguivano percorsi ben consolidati da diversi decenni, capaci di garantire ragionevolmente adeguati ritorni economici e fronte dei costi di investimento e gestione sostenuti, spesso rilevanti. La prima prova sul campo a livello mondiale che vede partecipare 192 Paesi, fra i quali l’Italia, è certamente l’evento Expo 2020 Dubai, (la denominazione è immutata, nonostante lo slittamento forzato di 12 mesi per la pandemia) che si terrà negli Emirati Arabi Uniti (EAU) da ottobre 2021 a marzo 2022, ed è proprio intestato alla sostenibilità in senso ampio del termine.

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Expo 2020 Dubai: sicurezza, sostenibilità e bellezza nel padiglione italiano

La questione è quella di concepire – e corrispondentemente sviluppare – modelli sufficientemente robusti e capaci di ricomprendere in modo integrato sostenibilità e sicurezza per la gestione di eventi destinati a coinvolgere un alto numero di persone secondo durate temporali variabili da pochi giorni a qualche mese.

Sostenibilità e sicurezza sono come le due pale di un dittico, che va apprezzato secondo una visione unitaria, in accordo a linee guida il più possibile condivise e in qualche modo rispondenti al canone della certificazione.

Un padiglione sostenibile

Il contenuto della prima pala del dittico, quella della sostenibilità, trova eccellente declinazione nel padiglione italiano, che include un Osservatorio per l’Innovazione, anch’essa sostenibile e sicura, raggruppata sui macro-temi dello spazio e dell’acqua (il mare), recentemente presentato a Roma presso la Sala della stampa estera, dal Commissario generale Paolo Glisenti. Quattro concetti sono sintesi efficace della sostenibilità del padiglione italiano: un padiglione che:

  • respira (alghe al posto di aria condizionata),
  • si mangia (tutti i materiali dei quali è fatto sono in qualche modo compostabili,
  • si emoziona (il sistema di illuminazione è capace di percepire e reagire in tempo reale all’emozioni del visitatore che lo attraversi) e
  • ascolta e risponde, sempre in tempo reale, a questioni sul cambiamento climatico di un luogo a domanda del visitatore.

Un padiglione sicuro

La seconda pala del dittico, quella della sicurezza, è costituita dalla scelta strategica concepita dalla struttura commissariale italiana di fare certificare (prima volta) il padiglione italiano non tanto e solo come materiali e parti che lo compongono, ma come evento, grazie al coinvolgimento dell’antica esperienza e alla professionalità di Rina che ha condotto la certificazione secondo lo standard ISO 20121 della sostenibilità degli eventi e della location del padiglione Italia all’interno dell’Expo 2020 Dubai. Tale standard definisce i requisiti che l’evento deve soddisfare per essere certificato come evento sostenibile. Requisiti finalizzati a fare in modo che l’impatto dell’evento sia minimo sull’ambiente, sulla comunità e contribuisca a rafforzare le relazioni con gli stakeholders, dalle Autorità locali ai fornitori e clienti, dai lavoratori ai partecipanti e utenti delle manifestazioni. La scelta dei materiali utilizzati all’interno del Padiglione Italia è stata orientata a una politica di plastic waste free conforme alla Declaration of the Circular Plastics Alliance e allineata al nuovo Circular Economy Action Plan della Commissione Europea.

Secondo il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini, all’Expo 2020 Dubai, l’Italia avrà l’opportunità di confrontare le best practices legate alla sostenibilità e capire come i diversi Paesi stanno affrontando le sfide della green economy. «Le tre parole chiave di Expo – opportunità, mobilità e sostenibilità – corrispondono alla filosofia con cui l’Italia intende affrontare queste sfide», ha spiegato il ministro. «Il Padiglione Italia sarà un esempio del modello collaborativo attraverso la transizione green. In questo scenario promuoverà uno scambio continuo di competenze tra studenti, professori e università da tutto il mondo. E sono sicuro che questo scambio non si limiterà a Expo Dubai».

Le linee guida per eventi ad alto afflusso

Tale tipologia di evento influisce direttamente su ambiente ed economia a diversi livelli, e maggiore è la portata dell’evento e il relativo afflusso di persone e maggiore è l’impatto. Basti pensare all’impiego e al dispendio di risorse che questi comportano: consumo di acqua, di energia elettrica, produzione di scarti, effetti sulla biodiversità, organizzazione e gestione logistica, impatto sul territorio, ma anche attenta selezione e impiego di personale e fornitori. È fondamentale, pertanto, disporre di linee guida, per eventi ad alto afflusso post emergenza, certificandone i criteri sopra riportati ovvero sostenibilità e sicurezza dell’evento nella sua totalità.

Dunque, un modello potente che si propone all’attenzione dei grandi finanziatori del mondo, sostenibile e sicuro per eventi futuri, certificati, appunto, come eventi.

Lo scorso aprile, a meno di sei mesi dall’inizio dell’Expo, l’esposizione universale dedicata al tema Connecting minds, creating the Future, che si terrà nell’area ME.NA.SA (Medio Oriente, Nord Africa, Asia meridionale), il padiglione italiano è stato inaugurato, e va anche indicato come esso sia pure rivolto in modo importante al tema della bellezza. Quest’ultima è intesa come mezzo in grado di unire le persone, ed è considerata il risultato della “connessione tra popoli, talenti e ingegno, eredità culturale mediterranea e ponte verso il futuro.” Il padiglione dell’Italia a Expo 2020 Dubai è un’architettura ideata per mettere in scena con creatività e innovazione “la bellezza che unisce le persone”.

Un approccio circolare per gli eventi post covid

Come già accennato, Expo 2020 Dubai sarà la prima grande manifestazione mondiale post pandemia e l’attesa, a distanza di cinque anni dall’Expo di Milano, è elevata, e nel frattempo il mondo è cambiato. Gli Emirati Arabi Uniti aspettano questo momento, che segna un primo determinato passo fuori dalla pandemia, insieme a venti milioni di visitatori, i quali potranno ammirare la testimonianza del migliore ingegno italiano in grado di unire sensibilità ambientale, economia circolare e architettura digitale. Seguendo il principio dell’economia circolare, il progetto impiega nuovi materiali e nuove tecnologie costruttive. Un approccio circolare è fondamentale per ogni nuovo progetto nell’era post Covid-19.

Il padiglione italiano dell’ormai imminente edizione Expo è il più sostenibile e il più rappresentativo di innovazione, tra quelli che il Paese abbia mai portato a un’esposizione universale. Questo trova dimostrazione dall’architettura alla scelta dei materiali con i quali è allestito e rivestito il Padiglione, frutto di ricerca avanzata, creatività e sostenibilità made in Italy. Vi sono, infatti, materiali organici come il micelio, prodotti riciclati come i fondi di caffè e soprattutto molti elementi riutilizzabili, come le grandi barche che compongono il tetto del Padiglione e che continueranno a navigare sugli oceani dopo Expo 2020 Dubai. Il padiglione è inoltre circondato da una tenda di corde nautiche ignifughe, prodotte con plastica riciclata, che fungerà da sistema di ombreggiamento, consentendo l’ingresso della ventilazione naturale. I ricambi d’aria naturali garantiscono maggior sicurezza rispetto alla diffusione del Covid-19 e permettono anche maggior sostenibilità e risparmio energetico evitando il condizionamento dell’ambiente interno.

Per l’Italia, una volta tanto, un raro modo di pensare e soprattutto fare che unisce i tre modelli etici di giustizia, utilità e virtù.

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