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Importazioni, perché non si può fare autofattura

Per le importazioni non è possibile emettere autofattura e farla transitare dal Sistema di interscambio: vediamo come mai

Pubblicato il 23 Giu 2022

Salvatore De Benedictis

dottore commercialista

Importazioni, perché non si può fare autofattura

DOMANDA

Salve, ho acquistato un macchinario da un fornitore cinese. Naturalmente la fattura non è in formato elettronico ma un normale pdf. Adesso mi si pone il problema dovendo usufruire di un credito di imposta pari al 10% del costo sostenuto di elaborare tale fattura come se fosse una normale fattura elettronica facendola transitare in qualche modo tramite lo SDI, equiparandola a tutte le altre che ricevo normalmente dai fornitori italiani, e quindi mettendola in conservazione legale per i prossimi 10 anni. Come mi devo comportare? Faccio una autofattura? Se si con quali modalità?

RISPOSTA

Le importazioni di macchinari dagli stati extra UE assolvono l’IVA in dogana, e a fronte di esse viene emessa la bolletta doganale, che rappresenta il titolo che certifica l’acquisto e consente la detrazione dell’IVA.
Le operazioni certificate da bolletta doganale non transitano nel SDI e non sono soggette ad esterometro ai sensi del comma 3-bis dell’articolo 1 del Decreto Legislativo 127/2015, che così recita:

“I soggetti passivi di cui al comma 3 trasmettono telematicamente all’Agenzia delle entrate i dati relativi alle operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato, salvo quelle per le quali è stata emessa una bolletta doganale e quelle per le quali siano state emesse o ricevute fatture elettroniche secondo le modalità indicate nel comma 3”.

Attualmente non è prevista una funzione che consenta di emettere autofattura per tutte le ipotesi in cui ci troviamo in possesso di un documento non transitato dal SDI ; mi riferisco anche alle fattura analogiche dei forfettari. Se ci fosse la possibilità di inviare tutto ciò che è analogico in allegato ad un xml con la forma della FE ma con la scopo di trasformare (e conservare) in digitale ciò che è nato analogico, avremmo risolto il problema della conservazione, speriamo che ciò accada presto, in modo da consentire la standardizzazione delle procedure e digitalizzare tutti i processi. Sino a quel momento, la fattura del fornitore estero potrà essere conservata digitalmente come vengono conservati tutti gli altri documenti analogici originali non unici, ossia senza necessità dell’intervento del notaio.

Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eu

Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome

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